Inchiesta Ft, inviate informazioni da farmaci cercati a sintomi
In Gran Bretagna molti siti popolari legati alla salute, da quelli che fanno diagnosi mediche a quelli che danno informazioni sulla fertilità, condividono i dati con le grandi piattaforme come Google e Facebook. Lo ha scoperto un'inchiesta del Financial Times, secondo cui la maggior parte delle informazioni finisce alla compagnia che vende le pubblicità per Google, DoubleClick. Il quotidiano ha analizzato 100 siti popolari nel paese, trovando che nel 79% la visita comportava l'installazione di un 'cookie', un piccolo programma che permette a terze parti di tracciare l'utente. DoubleClick era la destinazione principale dei dati, nel 78% dei casi, seguita da Amazon (48%), Facebook e Microsoft. "Questa scoperta è preoccupante - afferma al quotidiano Wolfie Christl, uno dei ricercatori coinvolti nello studio - dal mio punto di vista questo tipo di dati è altamente sensibile, e ha una protezione speciale grazie al regolamento Gdpr, e trasmetterli molto probabilmente viola la legge".
Tra le informazioni condivise, spiega il Ft, ci sono i nomi di farmaci inseriti nel sito Drugs.com, i sintomi cercati e le diagnosi ricevute nel portale WebMd, e addirittura le informazioni su ovulazione e ciclo mestruale fornite al sito Babycentre, specializzato nei problemi legati alla gravidanza. In alcuni casi veniva anche trasmesso un codice legato al browser, che permette l'identificazione dell'utente, a cui in nessun caso viene chiesto il permesso per la condivisione. Alcune delle compagnie coinvolte, come Amazon e Google, si sono difese assicurando che i dati non vengono usati a fini commerciali, mentre Facebook ha annunciato un'indagine interna sulla vicenda. sullo stesso tema è di ieri la notizia che Google è oggetto di un'indagine negli Usa dopo l'acquisizione di un grande database di dati sanitari grazie ad un accordo con l'azienda Ascension.
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